Ultimo romanzo di Cesare Pavese, considerato uno dei vertici stilistici della sua produzione letteraria, La luna e i falò è il libro dello sradicamento e del ritorno, della trasfigurazione della propria esperienza attraverso la mitizzazione del paese natale e dell’infanzia, dell’irreversibilità della Storia al cospetto dell’immutabile ricorrere del ciclo naturale delle stagioni.
Il protagonista, Anguilla ‒ un trovatello a suo tempo adottato e cresciuto da una famiglia contadina ‒, ritorna dopo anni passati in America nelle natie Langhe, ritrovando i luoghi dell’infanzia e, con essi, l’amico Nuto, che, più grande di lui, da giovane gli ha insegnato come affrontare la vita.
Siamo negli anni immediatamente successivi alla fine della Seconda guerra mondiale, che ha spazzato quelle colline con inaudita ferocia: nelle lunghe passeggiate e nei discorsi con Nuto, Anguilla non solo rievoca i ricordi della giovinezza e li proietta sul presente, ma scopre la sorte a volte tragica di coloro che conosceva un tempo.
I falò, simbolo con la luna dei miti e dei riti del mondo contadino e della ciclicità della natura, diventano così emblema delle distruzioni della guerra e della insopprimibile violenza degli uomini.

VALENZA DIDATTICA E ATTIVITÀ
Preceduto da una sintetica ma esauriente presentazione dell’autore e della sua opera a cura di Guglielmina Morelli, il testo è corredato di schede che fungono da supporto alla comprensione e all’analisi del testo nelle sue componenti contenutistiche, linguistiche e narratologiche. Completa l’apparato una Carta d’identità del romanzo.

L'AUTORE
Cesare Pavese (1908-1950), originario di Santo Stefano Belbo, nelle Langhe, fu tra gli intellettuali che maggiormente contribuirono a svecchiare la nostra tradizione letteraria, grazie al suo impegno editoriale di traduzione e introduzione in Italia dei maggiori scrittori americani contemporanei, e alla sua opera di scrittore. Morì suicida a poco più di quarant’anni, in un albrgo di Torino, forse in seguito a una delusione d’amore.